Le acque sotterranee sono l'ecosistema su cui l'Europa ha sempre potuto contare e che ha sempre considerato una risorsa infinita. Questa indagine transfrontaliera rivela che lo stato attuale delle cose è disastroso: la nostra acqua sta scomparendo e quella che rimane è soggetta a un inquinamento quasi irreversibile.
L'Europa è stata a lungo orgogliosa della sua acqua pulita, accessibile, abbondante e potabile. La maggior parte dell'acqua che beviamo, con cui irrigiamo i nostri giardini e le nostre colture e che utilizziamo per la produzione industriale, proviene dalle profondità del sottosuolo, da vasti labirinti di falde acquifere.
Queste preziose acque sotterranee sostengono un intero continente e hanno contribuito a trasformare l'Europa in una delle regioni più sanitarie e prospere del mondo. Per quasi cento anni, le nazioni hanno attinto alle falde acquifere per estrarre l'acqua, confidando che questa risorsa infinita sarebbe stata reintegrata per sempre dalle piogge.
Ora la nostra comprensione è cambiata drasticamente. Negli ultimi anni gli scienziati hanno sempre più avvertito che questo delicato ecosistema è in crisi. E che i cambiamenti climatici e l'eccessivo sfruttamento industriale hanno provocato un drammatico declino della qualità e della quantità di acqua dolce sotterranea in Europa e nel mondo.
Il progetto Under the Surface ha analizzato i dati ufficiali dei Paesi europei per rivelare per la prima volta l'entità del pericolo che stiamo affrontando. 14 giornalisti di sette Paesi hanno analizzato i dati ufficiali più aggiornati dell'UE per creare una mappa interattiva dello stato pericoloso delle falde acquifere europee. La conclusione è che la nostra acqua sta scomparendo e quella che rimane è soggetta a un inquinamento quasi irreversibile.
Le nostre storie sono disponibili anche in italiano e sono accessibili direttamente dalla pagina di ogni storia. La versione italiana è stata pubblicata sulla rivista Il Bo Live, edita dall'Università di Padova.
Crediti
Il progetto investigativo Under the Surface è stato lanciato da Datadista e coordinato da Arena for Journalism in Europe. Si tratta di una collaborazione internazionale tra Le Monde (Francia), Datadista (Spagna), Reporters United (Grecia), De Standaard (Belgio), Dagbladet Information (Danimarca), Facta (Italia) e Investico (Paesi Bassi).
Questo progetto è stato sostenuto dal programma Environmental Investigative Journalism di Journalismfund Europe, che ha fornito una sovvenzione per l'inchiesta Under the Surface: the untold crisis of European groundwater - Sotto la superficie: la crisi non raccontata delle acque sotterranee europee - condotta in diversi Paesi, insieme ad altri colleghi europei (Ana Tudela e Antonio Delgado, Spagna; Myrto Boutsi, Grecia; Zeynep Sentek, Portogallo).